Un mondiale all’insegna della tattica e dei calcoli? Neanche per idea gringos! In Texas non si scherza e dalla partenza del mucchio selvaggio è finita in duello all’ok corral tra Valentino Rossi e Alex Rins.
E Marquez? Non c’è sceriffo in America che possa opporsi a questo cowboy. Solo l’imbizzarrirsi del suo puledro d’acciaio ha potuto trascinarlo nella polvere. Una moto che non ha voluto saperne di ripartire e che lo ha lasciato sdraiato su una via di fuga. A niente sono valsi i tentativi di rimetterla in moto, la pedalina rotta e la ruota posteriore che si inchioda ad ogni tentativo hanno tagliato fuori il campione spagnolo dalla lotta per la vittoria.
Non è quella di Mark l’unica Honda che ha tradito il proprio cavaliere. Anche Cal Crutchlow è stato scalciato via a pochi giri dall’inizio, in un incidente dalla dinamica molto simile a quella del team leader.
Poche tornate e tocca al nuovo pilota della casa dell’ala abbandonare la pista. Non era una gran gara quella che stava correndo fino a quel momento Jorge Lorenzo, ma mentre cercava confidenza con il messo intorno a metà classifica è stato abbandonato dalla propria moto.
Cosa è successo? Non ci è dato saperlo. L’unica notizia che abbiamo è che il problema pare non aver a che fare con la perdita della catena che ha colpito in occasioni precedenti sia Mark, sia lo stesso Jorge. La moto è stata portata di corsa, avvolta in un telo nero, nel box Honda e nessuno ha potuto sbirciare alcunchè.
Ma per tre piloti che piangono ce ne sono altrettanti che ridono.
Andrea Dovizioso poggiava torvo in sella prima dello spegnersi dei semafori e dopo una strategia sbagliata in prova che lo aveva costretto alla dodicesima casella, niente avrebbe potuto fargli presagire che la luce sarebbe tornata su quella pista. Esattamente come è tornato a splendere il sole alla domenica dopo i fulmini del sabato, la sua giornata è tornata a colorarsi di gioia con la testa del mondiale. Le cadute dei piloti Honda, ma soprattutto la sua grande capacità di far digerire alla Ducati una pista che non ama lo hanno portato al traguardo in quella quarta posizione (seguito da un solidissimo Morbidelli) che ora gli vale il primo posto nella classifica iridata.
E poi? E poi il meglio. Il vecchio leone e il giovane tigrotto che spingono per tutta la gara e accendono il duello nelle ultime quattro tornate.
Valentino Rossi e Alex Rins consumano anche le gomme di scorta, alla ricerca del giro perfetto per staccare l’avversario e correre gli ultimi chilometri in (se così si può chiamare) serenità. Ma niente, pieghe al limite e staccate millimetriche fino all’ultimo giro per strapparsi l’un l’altro la vittoria. Fino all’ultima curva, fino all’ultimo miglior tempo (Vale ha battuto sotto i 2.5), fino alla vittoria del tigrotto, che esplode di gioia per la sua prima vittoria mondiale, proprio davanti al Maestro del maestri.
“Ho dato il 103%” dice il Dottore “avrei potuto dare il 120, ma avrei rischiato di stendermi per vincere, e sarebbe stato un peccato”.
E lo sarebbe stato sul serio perchè ora non ci troveremmo di fronte a questo stallo alla messicana. Tre piloti e tre moto diverse sul primo gradino del podio dopo le prime tre gare. Quattro piloti in 10 punti alla testa del Mondiale. Diavolo quanto ci piace questo inizio!
#TheSpeedOfLight è veramente qui.
Blog | MotoGP ai tempi del Corona
2 Marzo 2020
Le ganasce del Corona Virus sulla MotoGP
0 Commenti2 Minuti
Blog | SeBang!
10 Febbraio 2020
Tutti in pista per i test, sarà questo il vero potenziale della stagione?
0 Commenti4 Minuti
Blog | L’inutilità del complottismo
3 Febbraio 2020
Una strategia win-win per Yamaha e Vale.
0 Commenti4 Minuti