Ma come anno zero?
Non è ancora cominciata la stagione e già siamo alla tabula rasa?
Ebbene sì, con quest’anno sembra chiudersi un’era geologica della MotoGP. Non stiamo parlando di rivoluzionarie soluzioni aerodinamiche, o di un cambio generazionale di propulsori (e no, non stiamo pensando alla MotoE).
Piuttosto ci riferiamo ad un fenomeno umano che ha visto, negli ultimi due anni, pilastri del motomondiale appendere il casco al chiodo: Dani Pedrosa e Jorge Lorenzo su tutti e che vedrà probabilmente, entro la fine di questa stagione altri abbandoni eccellenti.
Appunto, vi direte, la stagione non è ancora iniziata! Già, ma negli ultimi tempi le trattative per i contratti sono cambiati come le stagioni, non si prova più una moto d’estate e ci si stringe la mano per un accordo, si parte in inverno, a guardarsi attorno. E con i contratti in scadenza entro la fine della stagione bisogna iniziare a fare i conti col tempo.
Addii eccellenti, dicevamo.
Se il refrain di questo periodo, ogni due anni è: Rossi smetterà? Questo è l’anno in cui è un po’ più lecito porsi questa domanda. Non per i noiosissimi limiti di età di cui tutti parlano e per i quali nessuno riceve conferma, ma per una moto che non riesce a trovare un bandolo della matassa. Valentino ha sempre detto che l’unico limite che si pone è quello del divertimento, e parte di questo divertimento è l’essere competitivi. È lui stesso ad affermarlo alla Gazzetta dicendo: “Bisogna essere realisti. A me piacerebbe [continuare ndr.] ma bisogna essere più competitivi dell’anno scorso, sennò è meglio di no. E va bene uguale.”
Non ci sarà una pressione enorme per la scelta, dato che Yamaha ha in casa il proprio possibile futuro (Morbidelli, Vinales e Quartararo), ma diciamo che le scelte dovranno essere fatte entro il Mugello, perchè fuori dal Team Blu, c’è chi scalpita alla ricerca di talenti: Ducati.
Cosa succederà sulle selle della casa di Borgo Panigale alla fine di quest’anno? Dovizioso, se non portasse a casa un campionato farà fatica a riproporsi come pilota di punta (remember Honda?) e ancora più difficile sarà la via per Petrucci, che già quest’anno ha faticato non poco per il rinnovo. La Rossa non può permettersi di aspettare di pescare l’asso dal mazzo del Campionato del Mondo, e sarà costretta muoversi in anticipo, scuotendo l’albero della MotoGP e mettendo un po’ di fretta sia ai papabili Yamaha, sia al sogno impossibile Marquez.
Marquez il grande. Non nel senso dell’indiscutibile valore di pilota, ma in quello dell’età. Il (refurbished) Dream Team di casa Honda oggi ha il marchio dei fratelli spagnoli, ma occhio, perchè se al piccolo Alex, è stato proposto il contratto di un solo anno un motivo ci sarà. Che il fratello maggiore voglia tenersi le mani libere per una “nuova strabiliante avventura”? Chi lo sa, per adesso, ma non tarderemo a conoscere qualcosa in più, giacchè appunto, le mani buone si giocano nell’arco di tempo di qualche GP.
Menzione d’onore ad un altro pilastro che potrebbe lasciare a fine stagione: Cal Crutchlow, che insieme a Vale e al Dovi è l’ultimo baluardo della Old School. Ruvido come la sua barba di due giorni è forse il pilota preferito di molti di noi. Tanto duro nelle dichiarazioni (sempre di verità) quanto corretto in pista è il detentore della corona inglese. Certo non è esattamente di scuola Oxfordiana l’abitudine di scaldarsi le gambe con le termocoperte, ma non è uno studente modello, che vorremmo accanto a noi, al bancone di un PUB a scolarci qualche pinta. Quindi resisti Cal(ogero, come lo chiama qualcuno) tiferemo per te ancora quest’altra stagione, e poi speriamo di vederci al bar.
Largo ai giovani quindi… Ma ce ne saranno abbastanza da farci dimenticare la vecchia scuola?
#TheSpeedOfLight
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