Blog | Strike!

Il Martello si abbatte sulla pista di Barcellona. Però no, stavolta non si tratta di una vittoria conquistata battendo tempi fotocopia sull’incudine d’asfalto della città catalana. Questa volta il Martello si è abbattuto, sfortunatamente sugli avversari, falciando in un colpo solo Maverick, Valentino e il Dovi.

La battuta sul gioco di squadra migliore di sempre è facile, e ammettiamo di averla fatta anche noi, ma in maniera assolutamente sportiva e leggera, è chiaro che ciò che è accaduto è imputabile solo alla sfortuna e alla foga che un pilota a secco di punti e di vittorie da un po’ ci mette quando non gli sembra vero di essere finalmente, di nuovo, in testa.

Capitò a Valentino, quando sulla Ducati travolse Stoner. Capitò a Iannone che fece lo stesso identico errore e il caso volle che la vittima incolpevole di quella trance agonistica fu proprio Lorenzo.
La reazione all’incidente oggi è stata un po’ diversa da quelle altre due occasioni, perchè al netto del commento a caldo di Meregalli (sono i rookie a commetttere questi errori), nessuno si è permesso di dire a Jorge “La tua ambizione supera il tuo talento”. Ne’ tantomeno di sollevare il polverone sulle sanzioni non abbastanza dure che lo stesso Majorchino scatenò contro il pur colpevole Andrea Iannone.

Mai come in questa occasione è appropriato dire che la sfortuna si è ABBATTUTA sui diretti avversari di Marquez nella corsa al titolo iridato. La sfortuna ha un nome Jorge Lorenzo che con il miglior gioco di squadra che sia mai esistito (si scherza ovviamente) ha fatto piazza pulita dei più temibili avversari del compagno di team.

Al contrario i suoi avversari -certo mordendosi le labbra- hanno convenuto sulla fatalità, certo ponendo l’attenzione sull’azzardo che da un pilota professionista non ci si aspetta in quella fase di gara, ma senza chiedere sanzioni esemplari o mettere in dubbio il talento di un pilota. Che il Circus abbia imparato un po’ di self-control?

O forse più semplicemente i piloti coinvolti giovano di una maturità diversa, e di tante gare corse e qualche errore fatto. Magari da oggi anche Lorenzo sarà più magnanimo con chi -per sfortuna- gli provocherà del danno.

Ciò che rimane di tutta questa triste storia non saranno le sanzioni (non ne sono state comminate allo spagnolo) ma una gara e un campionato che -ad oggi- sembra più in difficoltà nel regalarci l’emozione de rush finale al titolo.
Ma attenzione, non abbiamo evidenziato -ad oggi- per puro vezzo stilistico. Lo abbiamo fatto perchè uno dei motivi per cui questo è lo sport più bello del mondo è la sua imprevedibilità. Chi sa cosa capiterà ad Assen?

#StayTuned #TheSpeedOfLight.

Gallery | Aragon

Le immagini della gara ad Aragon

Leggere di più


0 Commenti1 Minuto

Gallery | Misano

Le immagini della gara a Misano

Leggere di più


0 Commenti1 Minuto

Blog | Generazione di fenomeni

Chi sarà il prossimo astro nascente?

Leggere di più


0 Commenti5 Minuti

Blog | Formula Charles

Un cavallino di razza nella Scuderia Ferrari

Leggere di più


0 Commenti5 Minuti

Gallery | Silverstone

Le immagini della gara a Spielberg

Leggere di più


0 Commenti1 Minuto

Gallery | Spielberg

Le immagini della gara a Spielberg

Leggere di più


0 Commenti1 Minuto


Blog | Evviva Petrucci!

Oggi non c’è niente di cui discutere, c’è solo da festeggiare la vittoria di un motociclista italiano, su una moto italiana, nel giorno della Festa della Repubblica. I calcoli, le recriminazioni, i punti sono solo elementi di contorno, che non possono e non devono offuscare la vittoria del grande Petrucci!

Ogni commentatore ha da fare il suo appunto, da proporre la sua recensione di gara, da opporre, dopo i complimenti di rito il proprio MA alla vittoria di Danilo.
Spesso “al bar”, dalle stesse persone, si ascoltano opinioni contrastanti e a volte perfino opposte. Si passa dai “Petrucci è troppo molle per la Ducati, ci vorrebbe più grinta” di un paio di GP fa alle recriminazioni dell’eccessiva aggressività di un sorpasso splendido quanto pulito.

Ora, Danilo è uno di quei piloti mediano che ha sempre buttato tutte le sue energie nella rincorsa verso un obiettivo. Vincere con la sua moto preferita. È uno di cuore al quale non si può fare nessun appunto, nemmeno caratteriale, perchè è uno genuino, che come lo vedi è.
Lo stesso Dovi, di cui non si può certamente dire sia uno che cerchi i rapporti personali in MotoGP per fare spettacolo ha deciso di “adottarlo come un fratello”, e dubito che tutti noi si possa essere più in grado di lui di giudicare il compagno di squadra. Anche subito dopo un terzo posto che deve aver bruciato parecchio non ha avuto dubbi nel tributare all’amico i complimenti che si meritava. Certo, ha ragionato sui punti persi, ma immaginate cosa sarebbe successo se al suo posto ci fosse stato uno con il carattere di Lorenzo?

Niente MA quindi, ad offuscare la vittoria di un grande pilota. Solo lacrime e Prosecco per chi ha vinto la sua prima gara nella sua pista preferita con la moto che ama.

Oggi deve essere un giorno di gloria per un pilota che ha sempre masticato amaro. Da molti ritenuto un medio è in realtà uno con un carattere da mediano dal quale in molti dovrebbero imparare. Oggi il motto "Il lavoro duro batte il talento se il talento non  lavora duro" è quantomai appropriato.

Intorno è successo di tutto, dal weekend nero di Valentino a quello opaco del suo compagno di Team Vinales. Dai molti italiani finiti nella ghiaia, Morbidelli e Bagnaia purtroppo hanno concluso così la loro gara, a Rins che continua a rimanere nella Top Five delle gare con una Suzuki che ormai si può considerare (quasi) a pari merito con le Honda e le Ducati.
Gli attriti e i problemi nelle case motociclistiche non mancano, e per una Ducati che sembra poter essere guidata più o meno bene da tutti coloro che la inforcano c’è una Honda che sembra poter essere guidata al massimo solo da uno (anche se Nakagami ha fatto quinto) e che pare essere indigesta alla seconda punta della casa dell’ala. Proprio in questi giorni Lorenzo volerà in giappone per confrontarsi con gli ingegneri al quartier generale. Fino ad arrivare ad una Yamaha ce sembra essere rimasta a tre anni fa, una moto di cui -effettivamente- non abbiamo sentito parlare di sviluppo negli ultimi anni. Che il Progetto M1 sia veramente arrivato al capolinea e ci sia finalmente bisogno di un cambio generazionale radicale?

#TheSpeedOfLight.

Gallery | Aragon

Le immagini della gara ad Aragon

Leggere di più


0 Commenti1 Minuto

Gallery | Misano

Le immagini della gara a Misano

Leggere di più


0 Commenti1 Minuto

Blog | Generazione di fenomeni

Chi sarà il prossimo astro nascente?

Leggere di più


0 Commenti5 Minuti

Blog | Formula Charles

Un cavallino di razza nella Scuderia Ferrari

Leggere di più


0 Commenti5 Minuti

Gallery | Silverstone

Le immagini della gara a Spielberg

Leggere di più


0 Commenti1 Minuto

Gallery | Spielberg

Le immagini della gara a Spielberg

Leggere di più


0 Commenti1 Minuto


Blog | Le simpatiche canaglie

Altro giro in giostra, altri regali! Un paio di costanti e molti movimenti tra griglia e pista.
Una gara emozionante, che ci ha regalato due (quasi) rookie che hanno seminato il panico tra i grandi.

È vero, siamo alla quarta gara in campionato e può sembrare presto per affermare certe cose perchè si sa, le ruote girano e quelle della MotoGP sono anche parecchio veloci. Ma Marquez e la Honda (al netto di incidenti di percorso) sembrano essere la coppia più equilibrata e collaudata del Circus.
Lo spagnolo ha detto che questa gara l’avrebbe corsa solo contro se stesso ed in parte così è stato, giacchè dopo un po’ di scompiglio creato dai piloti Yamaha Petronas che sembravano non volergli dare tregua, ha impostato il suo ritmo e se n’è andato in relativa tranquillità.

Franco e Fabio hanno iniziato ad alzare la testa dal sabato infilando una doppietta in testa alla griglia di partenza e già dai giri costanti che hanno fatto dalle prove del venerdì si è capito che non si sarebbe trattato di un giro di roulette fortunato.
I ragazzi hanno battuto ottimi tempi ed in gara non si sono tirati indietro dalla rincorsa all’attuale leader del Mondiale. Per diversi giri gli sono stati attaccati e dal momento che Quartararo è riuscito a superare il compagno di squadra, l’impressione è stata che quel ragazzino lì si fosse messo in testa un pensiero stupendo: andarsi a prendere il primo gradino del podio.
Come sarebbe andata a finire non lo sapremo mai dato che a un certo punto la staffa del cambio ha tradito il giovane nizzardo costringendolo ad una (molto) onorevole resa. Non lo sapremo perchè certo, ritmo ne aveva, ma avrebbe retto fino alla fine o avrebbe sofferto l’usura dello pneumatico come il nostro Morbido? Il round che Fabio giocherà in casa ci darà una risposta.

Ok, Marc, a meno che non lo tradisca la moto (o la testa), c'è sempre.
Ma di queste arrembanti, simpatiche canaglie, ne vogliamo parlare?
Sono passati appena 4 GP e già Rins si attesta come (l'ennesimo) anti-Marquez. E nel frattempo alzano la testa altri due ragazzini: il Morbido e Quartararò.

I giovani ridono ma i “vecchi” non piangono (o almeno non tutti).

Il Dottore limita, per quel che può i danni. Sembra stranissimo, ma in casa Yamaha quando uno dei due piloti riesce a fare la prestazione, l’altro è costretto a tamponare. Strade diverse? A quanto pare no, perchè nelle interviste entrambi i piloti in blu hanno rilevato le stesse criticità, ed i tempi in pista sono stati molto simili. Come ha dichiarato Rossi, la difficoltà nella MotoGP di oggi è il dover essere ipercompetitivi fin dal venerdì, che vuol dire avere da subito una moto ben bilanciata alla quale fare piccoli ritocchi. Questa volta quindi il lancio di dadi è andato meglio a Maverik che ha pescato uno splendido podio ma che, soprattutto, è riuscito a partire con più ritmo del solito.
Valentino si è dovuto accontentare della sesta piazza dietro i due Ducatisti ufficiali: Dovi che parlava di bicchiere mezzo pieno ma la cui faccia sembrava pensare più alla metà vuota, e Petrucci che si è comportato da ottimo scudiero rimanendo forse a volte un po’ in ombra senza tirare la zampata quando avrebbe potuto.

Ora, forse è giusto spendere qualche parola a riguardo perchè sembra che alcune voci che imputano ora al Petrux l’essere forse troppo remissivo, ieri accusavano Iannone di essere troppo aggressivo. Va bene, in media stat virtus, ma non saremo noi ad essere troppo esigenti?

I mezzo a tutti questi colori così forti spunta l’azzurro tenue della Suzuki di Rins – L’unicorno – come lo ha battezzato Guido Meda. Anche nel suo caso forse è troppo presto per dire qualcosa di definitivo, ma è reale, tangibile e solido il fatto che in queste quattro gare sia sempre stato lì ad insidiare Marc. È lui la criptonite del Superman spagnolo? Chi può esserne certo? Ma di fatto, anche in classifica generale, Alex è lì, ad un punto dal supercampione. E non sembra volersi schiodare.

Un abbraccio in più poi lo vogliamo dare a papà Simoncelli, che nel circuito dove Marco ha vinto la sua prima gara, ora vede la prima vittoria (e la prima doppietta) del suo team. Gli auguriamo che sia la prima di una lunga serie.

#TheSpeedOfLight.

Gallery | Aragon

Le immagini della gara ad Aragon

Leggere di più


0 Commenti1 Minuto

Gallery | Misano

Le immagini della gara a Misano

Leggere di più


0 Commenti1 Minuto

Blog | Generazione di fenomeni

Chi sarà il prossimo astro nascente?

Leggere di più


0 Commenti5 Minuti

Blog | Formula Charles

Un cavallino di razza nella Scuderia Ferrari

Leggere di più


0 Commenti5 Minuti

Gallery | Silverstone

Le immagini della gara a Spielberg

Leggere di più


0 Commenti1 Minuto

Gallery | Spielberg

Le immagini della gara a Spielberg

Leggere di più


0 Commenti1 Minuto


Blog | Space Cowboys

Un mondiale all’insegna della tattica e dei calcoli? Neanche per idea gringos! In Texas non si scherza e dalla partenza del mucchio selvaggio è finita in duello all’ok corral tra Valentino Rossi e Alex Rins.

E Marquez? Non c’è sceriffo in America che possa opporsi a questo cowboy. Solo l’imbizzarrirsi del suo puledro d’acciaio ha potuto trascinarlo nella polvere. Una moto che non ha voluto saperne di ripartire e che lo ha lasciato sdraiato su una via di fuga. A niente sono valsi i tentativi di rimetterla in moto, la pedalina rotta e la ruota posteriore che si inchioda ad ogni tentativo hanno tagliato fuori il campione spagnolo dalla lotta per la vittoria.

Non è quella di Mark l’unica Honda che ha tradito il proprio cavaliere. Anche Cal Crutchlow è stato scalciato via a pochi giri dall’inizio, in un incidente dalla dinamica molto simile a quella del team leader.
Poche tornate e tocca al nuovo pilota della casa dell’ala abbandonare la pista. Non era una gran gara quella che stava correndo fino a quel momento Jorge Lorenzo, ma mentre cercava confidenza con il messo intorno a metà classifica è stato abbandonato dalla propria moto.
Cosa è successo? Non ci è dato saperlo. L’unica notizia che abbiamo è che il problema pare non aver a che fare con la perdita della catena che ha colpito in occasioni precedenti sia Mark, sia lo stesso Jorge. La moto è stata portata di corsa, avvolta in un telo nero, nel box Honda e nessuno ha potuto sbirciare alcunchè.

Welcome space cowboys!
Pistole (ma soprattutto pneumatici) fumanti in Texas. Il buono, il brutto e il cattivo non erano nessuno in confronto ai pistoleri che hanno sparato tempi da paura sulla pista di Austin. Ed ora... è stallo alla messicana.

Ma per tre piloti che piangono ce ne sono altrettanti che ridono.

Andrea Dovizioso poggiava torvo in sella prima dello spegnersi dei semafori e dopo una strategia sbagliata in prova che lo aveva costretto alla dodicesima casella, niente avrebbe potuto fargli presagire che la luce sarebbe tornata su quella pista. Esattamente come è tornato a splendere il sole alla domenica dopo i fulmini del sabato, la sua giornata è tornata a colorarsi di gioia con la testa del mondiale. Le cadute dei piloti Honda, ma soprattutto la sua grande capacità di far digerire alla Ducati una pista che non ama lo hanno portato al traguardo in quella quarta posizione (seguito da un solidissimo Morbidelli) che ora gli vale il primo posto nella classifica iridata.

E poi? E poi il meglio. Il vecchio leone e il giovane tigrotto che spingono per tutta la gara e accendono il duello nelle ultime quattro tornate.

Valentino Rossi e Alex Rins consumano anche le gomme di scorta, alla ricerca del giro perfetto per staccare l’avversario e correre gli ultimi chilometri in (se così si può chiamare) serenità. Ma niente, pieghe al limite e staccate millimetriche fino all’ultimo giro per strapparsi l’un l’altro la vittoria. Fino all’ultima curva, fino all’ultimo miglior tempo (Vale ha battuto sotto i 2.5), fino alla vittoria del tigrotto, che esplode di gioia per la sua prima vittoria mondiale, proprio davanti al Maestro del maestri.

“Ho dato il 103%” dice il Dottore “avrei potuto dare il 120, ma avrei rischiato di stendermi per vincere, e sarebbe stato un peccato”.

E lo sarebbe stato sul serio perchè ora non ci troveremmo di fronte a questo stallo alla messicana. Tre piloti e tre moto diverse sul primo gradino del podio dopo le prime tre gare. Quattro piloti in 10 punti alla testa del Mondiale. Diavolo quanto ci piace questo inizio!

#TheSpeedOfLight è veramente qui.

Blog | Strike!

La sfortuna di molti è l'incredibile fortuna di uno.

Leggere di più


0 Commenti3 Minuti

Gallery | Barcellona

Le immagini della gara a Barcellona

Leggere di più


0 Commenti1 Minuto

Blog | Evviva Petrucci!

Il lavoro duro batte il talento se il talento non  lavora duro.

Leggere di più


0 Commenti4 Minuti

Gallery | Mugello

Le immagini della gara al Mugello

Leggere di più


0 Commenti1 Minuto

Gallery | Le Mans

Le immagini della gara a Le Mans

Leggere di più


0 Commenti1 Minuto

Blog | Le simpatiche canaglie

Ok, Marc c'è sempre.
Ma questi ragazzi terribili?

Leggere di più


0 Commenti5 Minuti

Gallery | Jerez

Le immagini della gara a Jerez

Leggere di più


0 Commenti1 Minuto

Gallery | Austin

Le immagini della gara in USA

Leggere di più


0 Commenti1 Minuto

Blog | Space Cowboys

Welcome space cowboys! Pneumatici fumanti in Texas.

Leggere di più


0 Commenti4 Minuti

Gallery | Argentina

Le immagini della gara in Argentina

Leggere di più


0 Commenti1 Minuto